Giuseppe Sallustio - Official Website

Per un batterista, come anche per la maggior parte dei musicisti, è importante far pratica di registrazione. Rispetto ai suoi colleghi però, il batterista deve affrontare qualche difficoltà in più. Innanzitutto bisogna trovare un posto dove poter registrare e già solo questo per un batterista diventa un problema. Una batteria acustica, infatti, a seconda del set-up, potrebbe occupare diversi metri quadrati. Poi è necessario che tale spazio sia sufficientemente isolato e con un minimo di trattamento acustico per poter ottenere un risultato accettabile e suonare più o meno liberamente disturbando il meno possibile. Infine è indispensabile dotarsi di un minimo di strumentazione adatta allo scopo. E' vero che la tecnologia oggi ci viene incontro con loop e drum machine, ma io penso, da musicista, che l'essenza di una grande traccia ritmica sia l'esecuzione dal vivo su una batteria acustica vera, suonata da un batterista vero, con la sua personalità. L'elettronica semmai deve essere uno strumento ulteriore per stimolare il nostro estro creativo.

Anch’io ho sempre desiderato studiare e lavorare nella tranquillità di un mio ambiente. Dopo diverso tempo e tanti sacrifici, sono riuscito ad attrezzare un piccolo personal studio con il necessario per la registrazione della batteria dal vivo. Tutto è stato realizzato molto "low-cost", compresa la strumentazione, scelta in base al rapporto qualità/prezzo. Lo spazio è suddiviso in una zona di ripresa live ed una control room. Acustica e strumentazione sono sufficienti per fare pratica di registrazione, anche multitraccia, mixaggi audio/video e altre piccole cose. Per arrivarci non devo fare tanta strada e posso beneficiare anche di alcuni vantaggi di natura tecnica. Per esempio, il drum kit è impostato in modo più o meno permanente e sempre microfonato, i canali del mixer sono per lo più già settati, compressori e noise-gate già impostati con un suono pronto.

La registrazione avviene su disco fisso e come sistema di hard disk recording uso la Event/Echo Layla, sia per l'audio multitraccia che per il midi, corredata con Syntrillium Cool Edit e compatibile anche con la maggior parte dei software audio. Per situazioni più "mobili" uso invece un notebook ed una Lexicon Lambda a 24 bit con Steinberg Cubase. In entrambi i casi con pochissimi interventi di editing. Ovviamente ho la possibilità di esportare le tracce audio anche su un altro computer e lavorarci sopra nel formato digitale preferito e con altri software.

Provenendo da studi classici ed avendo, tra l'altro, conseguito la licenza di pianoforte, non mancano tra i miei strumenti un pianoforte digitale affiancato da un arranger e un synth che uso principalmente per composizioni veloci, costruzione di fraseggi musicali che poi integro suonandoci sopra con la batteria sperimentando nuovi fill, soli e varie altre figurazione ritmiche. Naturalmente provvedo sempre a registrare il tutto per catturare l'idea e valutare sia il suono che la qualità dell'esecuzione attraverso una dettagliata analisi della forma d'onda.